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Orde di brave figlie

by Simona Norato

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    "Orde di brave figlie" è pubblicato da Ala Bianca Group e distribuito da Warner Music Italia.

    In copertina: "Simona e Chiara" di Guido Gaudioso
    Artwork a cura di Amedeo Perri

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1.
Un solo grande partito Gli slogan perfetti del partito La lega della gioventù e delle spie Il ministero della verità. I bambini adorano il partito Vanno matti per le impiccagioni pubbliche Per i canti, i cortei, gli stendardi e le gite Le esercitazioni coi fucili giocattolo. Giocano, i cuccioli di tigre giocano Destinati a crescere in fretta E a diventare mangiatori di uomini. Un solo grande partito Gli slogan perfetti del partito La lega della gioventù e delle spie Il ministero della verità. I bambini adorano il partito Vanno matti per le impiccagioni pubbliche Per i canti, i cortei, gli stendardi e le gite Le esercitazioni coi fucili giocattolo. Ci incontreremo là Dove non c’è tenebra Ci incontreremo là.
2.
Continua a scrivere amico mio E smettila di pensare Che arriverà qualcosa In cambio della carne tua Chi ce l’ha fatta davvero Non vuole niente E un giorno tutto avrà Distrattamente Continua a scrivere amico mio Per fomentare gli animi Per non cadere nel fiume Continua a scrivere A noi rimane la sedia E la sediamo con stile Finché troviamo matite Finché mettiamo le vite degli altri Sul tavolo. Continua a scrivere A noi rimane la sedia E la sediamo con stile Finché troviamo matite Finché mettiamo le vite degli altri Sul tavolo. Il mondo è fatto In scala Qui sotto Il mondo sul davanzale Via Dante Coi suoi semafori È l’universo intero Il mondo è fatto In scala Qui sotto Il mondo sul davanzale Via Dante Coi suoi semafori È l’universo intero
3.
Scegli me, prendi me Tra i bisonti Non ti maledirà la tribù Siamo cerve dell’Artico, anguille Sulla terra non torneremo più Scegli me, prendi me Tra i bisonti Non ti maledirà la tribù Siamo cerve dell’Artico, anguille Sulla terra non torneremo più Perditi nel deserto e nel deserto ritroverai Acqua sotto la terra, sotto la terra rinascerai E ti guarderanno le montagne, le maree Sarai da solo e nudo E ti salveranno gli dei del fiume Non cadrai nel fuoco dello scandalo Ambra del Baltico Coste d’avorio Ferma la mantide, sembra una foglia Scegli me, prendi me Tra i bisonti Non ti maledirà la tribù Siamo cerve dell’Artico, anguille Sulla terra non torneremo più Scegli me, prendi me Tra i bisonti Non ti maledirà la tribù Siamo cerve dell’Artico, anguille Sulla terra non torneremo più
4.
Anni fa guardavo l’uomo e la donna Era un esempio drammatico, era un film Matrimonio all’italiana di una generazione cattolica Anni fa Pensai ‘Piuttosto che finir così Mi travesto da uomo E vado lontano Lontanissimo da voi’ E tu Stavolta non puoi venire È un viaggio troppo scomodo Per un bambino piccolo Questa volta Non puoi salire in macchina Quando ritorneremo Sarà il giro giusto Saremo perfetti Avremo una casa nella prateria
5.
Orcaferone 03:18
6.
Ci chiederanno conto Di tutto questo dolore Dell’amore che abbiamo perso Di quello che abbiamo sprecato Ci chiederanno di giustificare Tutto il bene che abbiamo lasciato andare Che abbiamo steso al sole Ad asciugare, ingiallire E se non lo sai dare Commetti un crimine morale E vai perseguitato Da una legge universale Che c’ha il suo tribunale Tu non potrai scampare Se ti tocca ti tocca Dovrai spiegare. Ci chiederanno conto Di tutto questo dolore Dell’amore che abbiamo perso Di quello che abbiamo sprecato Ci chiederanno di giustificare Tutto il bene che abbiamo lasciato andare Che abbiamo steso al sole Ad asciugare, ingiallire
7.
Noi ragazzacce Siamo diventate finalmente Uomini fatti Abbiamo smesso di correre Tra i palazzi Orde di brave figlie Entreranno nelle vostre case Orde di brave figlie Lasceranno le vostre case Morde una brava figlia Noi ragazzacce ci siamo fermate finalmente Uomini fatti Abbiamo smesso ‘Signor sì, signore’ Orde di brave figlie Orde di brave figlie Prenderanno le vostre figlie Entreranno nelle vostre case Orde di brave figlie Venderanno le vostre case Morde una brava figlia Io sono una signora Una per cui la guerra è finita
8.
Palastramu 04:25
9.
Ti aspetto davanti al portone Davanti al cinema col temporale Ti aspettavo all’altare È tutto il giorno che trasmettono La guerra mondiale Ti aspetto in macchina Ci siamo: io, la radio e un freddo polare. Ti aspetto per decidere Per mangiare Darti la colpa di questa giornata infernale Per decidere Per mangiare Darti la colpa di questa giornata normale Odio aspettare Così qualcuno ha mandato te, puntuale Non tu Dicevo questo universo spione Io ti aspetto là fuori Non arriverai mai Ho un appartamento, vieni Sono sotto terra dieci metri Io ti aspetterò fuori Tu mi ucciderai con la lama Quando te ne andrai al diavolo Non ti scorderò Mai, mai

about

Da quando ho scoperto che mi avevano mentito su tutto ho intrecciato solo relazioni pericolose.
Messa di fronte a me ho rischiato di impazzire. Davanti agli antenati ho conosciuto la vergogna. Accanto al maschile mi sono rimpicciolita. Dentro la cantina dello Stato rischiavo di uccidere, sono uscita. Tra i cantanti ho rischiato di credere che il nostro fosse un mestiere.

È di questo che parla il mio disco, di relazioni.

Le orde di brave figlie sono incontri e scontri da curare con la pazienza dei Santi, sono loro che spalancheranno alla fine le porte del godimento umano più alto.
Le orde sono fatte da uomini che marciano verso la minuscolo-borghesia con le mani piene di benedizioni. L'ironia di chi non vuol piangersi addosso produce il gesto esilarante del “minacciare con qualcosa di buono”. È la consapevolezza che minaccia l'incauto d'impossessarsi di lui.
Del resto, chi fu il primo assetato a dubitare di un bicchiere d'acqua?

'Orde di brave figlie' è nato in presa diretta. Lo abbiamo registrato partendo sempre dalla ripresa di un trio o di un quartetto sonante.
Antonio Di Martino e Giusto Correnti a governare, Giuseppe Rizzo e Francesco Incandela a complicare, Cesare Basile e Guido Andreani a sintetizzare. La fiducia che ho in questi artisti ha mitigato il mio solito istinto di onnipresenza e ridotto le elucubrazioni personali sull'arrangiamento. Ho lasciato molte scelte artistiche a loro.
Proprio in questo scambio libero abbiamo incarnato il concept dell'album più fortemente di quanto non avessi fatto da sola con la scrittura.

Per i testi ho scelto ancora una volta la lingua italiana, integra; un giorno – giuro - la metterò sul tavolo e la farò a pezzi, prima di usarla.

Un altro amore ribadito in questo secondo album da solista è la terzina in due tempi.
Il due entra nel tre per diventare quattro in una sola battuta: è un movimento che trasporta immediatamente il mio sguardo in un'area desertica piena del fascino tipico di chi ha una storia da raccontare. O quantomeno così è nella visione sonora innata che ho dell'arsura o dei Berberi in avanzata strategica.
Dovrei vivere in Africa o in Arabia Saudita per capire il suono del deserto, lo ignoro.
Ho cominciato però a cercare nel Sud Est del mondo elementi compositivi nuovi - scansioni ritmiche, suoni percussivi o di strumenti preparati, temi del violino, linee dei cori - per inserirli poi nella forma canzone. Uno studio di questo tipo innesca risonanze transcontinentali fortissime che se ne infischiano della genetica, della storia, della politica e della geografia.

Sono cresciuta ascoltando musica di matrice occidentale, americana o nordeuropea, la musica delle repubbliche ‘progredite’. Oggi sento l’urgenza di compiere un flusso migratorio opposto a quello che indispettisce le genti nell'attualità. Preferisco affidare l'inversione dell'esodo ai suoni e non alla retorica sterile di una posizione politica.
Il professore di biologia De Leo ci sequestrò per ore nell'aula Ascoli del Policlinico di Palermo per proclamare a gran voce la forza genetica dei mosaici umani e la debolezza dei ceppi omologati.

La relazione col sé è fondamentale nell’intricato universo dei rapporti. Per questo avevamo deciso di fotografare la mia figura accanto a quella di una creatura mostruosa ma ammansita, in modo da rappresentare l’avvenuta riconciliazione con l'animale.
Poi in una sera qualunque a Catania, quando non c’era alcuna intenzione di realizzare una foto di copertina, un amico per caso ha ritratto la mia storia, una storia qualunque.
Due donne abbracciate, una relazione qualunque.
Dicono che un legame così possa ancora spaccare le famiglie e fermare i cuori dei padri: una relazione qualunque è ancora così pericolosa?
Per quanto il mio privato sarà ancora politico?
Mi scappa così da mostrare il vero volto del pericolo che - visto da vicino - somiglia a una grazia divina.

La rabbia si sta tramutando in coraggio. Per la pace è questione di poco.
E come Tricarico auspicò una fase tranquilla nella vita spericolata di Vasco Rossi, anch'io canto alla Bertè che 'Sono una signora, una per cui la guerra è finita'.
Ma la Bertè se ne frega, si sa.

credits

released September 21, 2018

Musica e testi di Simona Norato (eccetto 'Un solo grande partito', testo liberamente ispirato al romanzo 1984 di George Orwell, 'Ci chiederanno', testo di Federica D’Alessandro e 'Palastramu', tema originale di Francesco Incandela).

Crediti
Produzione artistica di Cesare Basile
Registrato e mixato a Catania c/o gli Studi di Zen Arcade da Guido Andreani
Masterizzato c/o Elettroformati (Milano) da Alessandro ‘Gengi’ Di Guglielmo
Assistente in regia: Sebastiano D’Amico
Stagisti: Davide Lo Re, Andrea Dante Privitera, Salvo Pedalino

Simona Norato – voce, piano, synth
Cesare Basile – chitarra, darbuka, bongos e voce in ‘Avremo una casa nella prateria’
Antonio Di Martino – basso elettrico
Giusto Correnti – batteria, percussioni
Francesco Incandela – violino, cori
Giuseppe Rizzo – chitarra, soundscape
Massimo Ferrarotto – batteria e percussioni in ‘Scegli me tra i bisonti’
Marta Caudullo – voce in ‘Questo universo spione’
Nicola mogavero – sax in ‘Orcaferone’
Fabio Piro – tromba e trombone in ‘Orcaferone’
Mariachiara Sottile – flauto traverso e ottavino in ‘Orcaferone’

In copertina ‘Simona e Chiara’ di Guido Gaudioso
Art work Amedeo Perri

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about

Simona Norato Palermo, Italy

Autrice e polistrumentista palermitana.
Attiva dal 2000, ha collaborato con Dimartino, Iotatola, Cesare Basile, Cristina Donà.

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